Per rendere l’economia, circolare, occorre aumentare l’utilizzo circolare dei materiali
(E.Ronchi 19/03/2020)
ReMade in Italy (sistema di certificazione definito best practice per il Green Pubblic Procurament in Italia), informa che la nostra Nazione è la prima (nel tempo) d’Europa e quindi mondiale, ad essersi dotata di una spinta per l’economia circolare.
Nel settembre del 2015, la UE ha iniziato a regolamentare i concetti e le azioni di economia circolare, promovendo il Green Pubblic Procurament; in Italia è tradotto nel concetto di Acquisti Verdi della Pubblica Amministrazione.
In meno di un anno, nel 2016, lo Stato Italiano si è dotato di un nuovo regolamento per le gare d’appalto. Il D.Lgv.50/2016, contiene le nuove definizioni per poter partecipare alle gare di fornitura ed affidamento diretto di prodotti (beni e servizi) essenziali alla pubblica amministrazione.
Come ben sappiamo i costi delle PP.AA attive sono rilevanti e troppo onerosi per i contribuenti. Quindi, dove non è possibile effettuare tagli economici, è diventato essenziale intervenire sul budget ambientale, facendo leva su beni e servizi prodotti con efficaci ed efficienti metodi ecosostenibili.
Il Decreto indica, tra i tanti articoli che lo compongono, ben 11 articoli che fanno riferimento al GPP. Ovvero i prodotti acquistabili devono rispettare «Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione» attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali (CRITERI OBBLIGATORI) contenute nei CAM del Ministero Ambiente. I CAM sono tenuti in considerazione anche ai fini dell'applicazione del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell'articolo 95, comma 6 del D.Lgv.50/2016 (CRITERI PREMIANTI).
In sostanza significa che, tutti i prodotti che devono essere usati dal soggetto pubblico, devono sostenere l’ambiente. Ne consegue che le organizzazioni produttrici e fornitori di beni e servizi, possono riconvertire le linee produttive affinché siano introdotte sostanze, oggetti, materie provenienti dal recupero dei rifiuti.
Il MATTM ha già emanato i CAM (criteri ambientali minimi) per prodotti utili al GPP. Mentre resta attualmente libera scelta del produttore, dotarsi di etichette ecologiche atte a certificare il contenuto di materia da recupero.
La Prima certificazione accreditata (in Italia e in Europa), per la verifica del contenuto di materia recuperata in un materiale o prodotto, di qualsiasi natura e composizione (anche mista) riconosciuta da ACCREDIA, è la certificazione rilasciata da Organismi di Controllo (qualità) aderenti al progetto ReMade in Italy.
Fino a qui, sembra che tutto si rivolga ai soli consumi della P.A, mentre ne consegue vantaggio per l’utente domestico quanto acquista prodotti già presenti nei cataloghi del GPP di RMI. Quindi, acquistare un prodotto con una GreenLabel significa appurare, anche e mediante un QR, le informazioni ambientali del prodotto, cioè, quanto del prodotto è stato realizzato con azioni di recupero contro in destino a smaltimento. Altre informazioni volontarie del produttore possono, altresì, indicare l’indici inerenti il risparmio energetico e di emissione di Co2, Nox e Sox, ma anche di ecosostenibilità, ovvero indicazioni che sinteticamente spieghino come il prodotto può essere avviato alla best practice per ottimizzarne un recupero tendente al 100%. Insomma, parte la filosofia rifiuti zero sembra già normata, se i produttori iniziassero a considerare di rispettare i CAM imposti per Legge.
Di seguito vi elenco i Decreti Ministeriali che contengono i CAM, spero di potervi fare avere ben presto l’elenco dei Decreti riguardanti gli E.O.W.
- Arredi per interni (Dm. 11/01/2017)
- Arredo urbano (Dm. 5 /2/2015)
- Ausili per l’incontinenza (Dm. 24/12/2015)
- Calzature da lavoro e accessori in pelle (Dm.17/5/2018)
- Carta (Dm. 4/4/2013)
- Cartucce per stampanti* (Dm. 17/10/2019)
- Edilizia (Dm. 11/10/2017)
- Illuminazione pubblica (fornitura e progettazione) (Dm. 27/9/2017)
- Illuminazione pubblica (servizio) (Dm. 28/3/2018)
- Illuminazione, riscaldamento/raffrescamento per edifici* (Dm. 7/3/2012)
- Pulizia e prodotti per l’igiene* (Dm. 24/5/2012)
- Rifiuti urbani* (Dm. 13/2/2014)
- Ristorazione collettiva e derrate alimentari* (Dm.25/7/2011)
- Sanificazione per strutture sanitarie* (Dm.18/10/2016)
- Stampanti (Dm. 17/10/2019)
- Tessili (Dm. 11/1/2017)
- Veicoli* (Dm. 8/5/2012)
- Gestione del verde pubblico* (Dm. 13/12/2013)
In grassetto i CAM che prevedono prodotti e materiali con contenuto minimo di riciclato)
con * i CAM che sono in fase di revione a marzo 2020